Forse non tutti lo sanno, ma il titolo originale del Canzoniere era “Frammenti di componimenti in volgare di Francesco Petrarca, poeta coronato d’alloro” (Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta) e racconta la vita interiore del poeta attraverso la poesia.
Testimonianze scritte del Canzoniere
Sono stati ritrovati alcuni documenti che contengono gli spunti e le versioni non definitive dell’opera come il “Manoscritto Vaticano Latino” 3195 e 3196 che contengono molte correzioni e poesie. Gli scritti sono in parte stesi da Petrarca stesso e in altri casi vergati dal suo discepolo Giovanni Malpaghini.
La prima edizione stampata del Canzoniere si ha nel 1470 a Venezia ad opera del tipografo Vindelino da Spira. Di questa prima edizione sopravvivono circa una trentina di copie sparse in biblioteche italiane, americane ed europee. L’opera riscontrò subito un gran successo quindi venne stampato sia in edizioni lussuose, sia in formato economico. Ricordiamo che il Canzoniere è stata la prima opera in lingua italiana ad essere stampata.
La composizione e la forma del testo
Nella raccolta troviamo 366 componimenti, uno per giorno dell’anno più introduzione. Questi a loro volta sono suddivisi in 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali. Il tema principale è quello dell’amore, ma si trovano anche componimenti che trattano argomenti morali, religiosi e politici.
I componimenti più conosciuti sono “Italia mia” e “Spirito gentil” in cui l’amor di Patria si identifica nella bellezza della terra natale ma, sicuramente, quelle che tutti gli studenti ricordano più facilmente sono i componimenti “Chiare, fresche e dolci acque” e “Solo et pensoso i più deserti campi”.
Per molto tempo si è pensato che le due parti in cui è suddiviso il Canzoniere rappresentassero la divisione tra la vita e la morte di Madonna Laura, ma attualmente si è giunti alla conclusione che la divisione rappresenti i tormenti del poeta stesso: un percorso che passa dall’infatuazione giovanile ad un amore più cristiano pieno di carità e virtù.
Considerando l’opera come simbolo dell’anno solare, quindi un componimento al giorno, scopriamo che alcune date assumono un valore molto particolare e simbolico, a partire da quella del 6 aprile che corrisponde alla data in cui Petrarca s’innamorò di Laura (1327) ma anche alla data della di lei morte (1348). Altre date simboliche sono il 20 luglio (giorno di nascita del poeta) e 8 aprile (giorno in cui è stato incoronato come poeta). Tra queste due date passano 263 giorni e sono appunto 263 le rime che formano la prima parte del Canzoniere.
La poetica del Canzoniere
Laura strappa letteralmente il cuore al Petrarca, ma questo amore non corrisposto, nato da un unico incontro, è l’epicentro della vita spirituale del poeta. Lui, convinto che la vita si trasformasse automaticamente in letteratura, cerca la serenità nella sua poetica. Il dolore, il pentimento e lo sconforto si trasformano in speranza. La pace, infatti, è l’ultima parola del Canzoniere, piena di emblema e valore supremo. Nell’opera vediamo il continuo colloquio tra il poeta e la sua anima e la struttura assume un aspetto psicologico senza l’uso di toni realistici o narrativi. La lotta interiore accompagna il poeta in questo cammino tra i piaceri terreni e la virtù spirituale. È proprio l’amore verso Madonna Laura che lo traghetta dal terreno allo spirituale portandolo più vicino a Dio.