Romolo e Remo versione in latino con trasduzione

Tutti, più o meno, conosciamo la storia di Romolo e Remo, simboli della mitologia romana. I due gemelli, figli di Rea Silvia, furono messi in una cesta e abbandonati alleacque del Tevere. Salvati da una lupa che li allatterà, verranno portati al sicuro da un pastore che li farà crescere da sua moglie. Romolo diventerà fondatore eponimo di Roma e primo re. Le fonti per ricostruire la storia, o leggenda, ci giungono da Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco, Varrone, Diodoro Siculo, Ovidio, Virgilio e Floro. Tra le varie versioni vi proponiamo questa:
Proca, rex Albanorum, Amulium et Numitorem filios habuit, quibus regnum annius vicibus habendum reliquit: Proca, re degli albani, ebbe come figli Numitore e Amulio ai quali lasciò il regno affinché regnassero ad anni alterni.

Sed Amulius fratri imperium non dedit et ut eum subole privaret, filiam eius, Rheam Silviam, Vestae sacerdotem praefecit, ut virginitate perpetua teneretur; quae a Marte compressa Remum et Romulum edidit: Ma Amulio non consegnò il regno al fratello e per privarlo della discendenza, fece di sua figlia, Rea Silvia, una sacerdotessa di Vesta, affinché fosse vincolata da una perpetua virginità; tuttavia questa, dopo che fu resa gravida da Marte, partorì Romolo e Remo.

Amulius ipsam in vincula compegit, parvulos in Tiberim abiecit, quos aqua in sicco reliquit. Ad vagitum lupa accurrit eosque uberibus suis aluit: Amulio allora la rinchiuse in prigione, gettò i fanciulli nel Tevere, che l’acqua abbandonò sulla terra ferma. Una lupa accorse al lamento e li nutrì con le sue mammelle.

Mox Fustulus pastor collectos Accae Laurentiae coniugi educandos dedit. Qui postea, Amulio interfecto, Numitori avo regnum restituerunt: Poi il pastore Faustolo li raccolse affinché fossero cresciuti da sua moglie Acca Lorenzia. Successivamente questi, ucciso Amulio, restituirono il regno al nonno Numitore.

Come possiamo vedere è sempre una questione d’interessi. Amulio che non voleva perdere il potere non si fece scrupolo di chiudere in prigione la nipote e tentare il suicidio dei due eredi di Numitore, ma la natura o destino, ci mise lo zampino così Amulio, non solo perse il suo potere ma anche la vita. La storia però non finisce qui. Virgilio descrive Romolo come un ragazzo con un particolare giudizio e un’innata predisposizione per la politica, dimostrando una spiccata predisposizione per il comando. Sta di fatto che, anche se avevano fatto un buon gesto ridonando Alba Longa al nonno, fra di loro scoppiò un litigio sempre a causa del potere, ossia per diventare il primo re di Roma. A seguito di questa furiosa lite Remo perì ucciso dal fratello. A raccontarci questa storia è Livio e anche la versione di Plutarco non cambia di molto, insomma, buon sangue non mente. Esiste anche una versione in cui Remo sarebbe stato ucciso dall’agguerrito Celere mentre cercava di scavalcare le mura del Palatino, regno di suo fratello. In un modo o nell’altro, Remo esce di scena e Romolo continua la sua storia. Fonda Roma, ne diventa il re e da lì ha inizio la lunga storia dell’antica Roma che, da misero paesello di pastori, diventerà un impero enorme e potente.