Le regioni d’Italia: quante sono ?

Le regioni sono state introdotte con laCostituzione della Repubblica Italiana del 1948 i cui articoli 114 e115 stabiliscono che: “La Repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni” e che “Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione”.

All’inizio del Regno d’Italia, le regioni erano 19 ed erano in gran parte i territori esistenti prima dell’unità, ad eccezione di Venezia Giulia e Friuli che vennero accorpati e Abruzzo e Molise che rimasero uniti fino al 1963, anno in cui vennero separati e le regioni arrivarono alle attuali 20 regioni. Tra queste 20, cinque sono a statuto speciale per motivi socio-storico-culturali. Queste regioni sono : Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Lo statuto speciale garantisce una particolare forma di autonomia, soprattutto per quel che riguarda i tributi. Basta pensare che la Sicilia trattiene il 100% dei contributi; Valle d’Aosta, Alto Adige e provincia di Trento il 90%; Sardegna il 70% e Friuli Venezia Giulia il 60%. Oltre a questo, le regioni hanno un notevole potere legislativo e amministrativo. La prima regione a statuto speciale ad essere istituita è stata la Sicilia con il Regio Decreto del 15 maggio 1946. Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige vennero istituite nel 1948, mentre il Friuli Venezia Giulia nel 1963.

Da dove derivano i nomi delle regioni italiane?

Spesso ci chiediamo da dove derivano i nomi delle città, ma trascuriamo le radici dei toponimi delle regioni, oggi vediamo di rispondere anche a questa curiosità. L’Abruzzo deve il suo nome al latino medievale. Aprutium, infatti, era il nome della terra del “Contado di Teramo”, nome che deve le sue radici al popolo dei Pretuzi che occupava queste terre in epoca preromana.

La Basilicata deve il suo nome al greco basilikos, il nome con cui venivano designati i Themi bizantini. La regione era conosciuta anche come Lucania, ma sulla derivazione di questo termine non ci sono certezze. La Calabria, invece, deve il suo toponimo vede le origini in una radice mediterranea preindeuropea “cal-cala” che indica roccia, conformazione calcarea. Il toponimo Campania proviene dal popolo dei Campani, mentre Lazio , ovviamente, deriva da Latium ossia territorio occupato dai popoli Latini.

L’Emilia-Romagna ha due derivazioni. Emilia discende dalla via Aemilia fatta costruire da Marco Emilio Lepido della gens Aemilia, mentre Romagna arriva da Romania, ossia territorio dei romani. Anche il Friuli-Venezia Giulia vede una divisione nelle radici del nome. Friuli trae origine da Forum Iulii (foro di Giulio) mentre il termine Venezia Giulia è stato proposto da Graziadio Isaia Ascoli e con questo termine voleva inglobare tutti i territori abitati da italiani ma ancora in mano all’Impero austro-ungarico dopo il 1866.

La Liguri prende il nome dai Liguri di epoca preromana, la Lombardia discende da Terra dei Longobardi e Puglia da Apulia che deriva dal popolo degli Apuli. Continuando con le regioni che hanno preso il nome dalle popolazioni che le occupavano, troviamo la Sardegna dal latino Sardinia; Sicilia da Sikelìa, termine greco che indica i Siculi; Toscana da Etruschi, gli antichi abitanti preromani; Umbria dall’antico popolo degli Umbri e Veneto dai Paleoveneti.

Marche è il plurale di Marca, una zona di frontiera definita nell’Alto Medioevo, mentre il Piemonte deve il nome alla posizione: ai piedi dei monti. Valle d’Aosta indica colei che accoglie Augusta Pretoria, mentre il Trentino-Alto Adige si divide in due: Trentino dalla Tridentum romana e Alto Adige dal corso superiore del fiume. Molise nasce come Castello di Molise sotto il potere normanno, ma la radice si trova in Molensis, un termine latino.